20 maggio 2011

Fuso e telaio


[...] Or tu risali
Nelle tue stanze, ed ai lavori tuoi,
Spola e conocchia, intendi; [...]

OdisseaLibro I, vv. 460-462



[...] Ella, cantando con leggiadra voce,
Fra i tesi fili dell'ordìta tela
Lucida spola d'ôr lanciando andava.
 [...]

Odissea, Libro V, vv. 80-82


[...] Ma tu rïentra; ed al telaio e al fuso,
Come pur suoli, con le ancelle attendi.
[...]

Odissea, Libro XXI, vv. 415-416


In questi due passi dell'Odissea sono citati due strumenti chiave per la lavorazione delle fibre tessili: il fuso e il telaio.

Il fuso





Il fuso è uno strumento che permette la "torcitura" di fibre tessili, trasformando un ammasso di fibre in quello che viene chiamato filato.
Solitamente è composto da due parti: un bastoncino appuntito ad un'estremità, di lunghezza pari (approssimativamente) a venti o trenta centimetri e del diametro di un centimetro circa, e un cerchio forato chiamato "fusarola", fatto in terracotta, legno o ossidiana e largo da quattro a sei centimetri.
Il legnetto è infilato nel foro del tondino in modo che ne fuoriesca la punta per pochi centimetri. La rotazione impressa al bastoncino, prolungata dall'effetto centrifugo del tondino torce le fibre che vengono legate la fuso, che nel girare accumula sul bastoncino il filo fatto. 
l lavoro di filatura con il fuso si svolge in due fasi:
  • nella prima si imprime una rotazione al fuso (come ad una trottola) per torcere le fibre, mentre il fuso gira si tira il pelo dalla scorta che sta sulla rocca fornendone la quantità sufficiente per la dimensione che si vuole dare al filato, fino a quando si è costruito un pezzo di filo lungo fino a terra (quando il fuso tocca terra si ferma)
  • nella seconda si slaccia il nodo all'estremità e si avvolge il filo appena fatto sulla pancia del fuso.


Il telaio:




I primi telai apparvero nel neolitico, erano costruzioni molto semplici, poco più di una intelaiatura rettangolare costruita con rami o pali di legno messa in posizione verticale. La tensione dei fili di ordito era ottenuta tramite pesi, in argilla o pietra, che si trovano numerosissimi negli scavi archeologici. L'immagine di questo tipo di telaio è rappresentata sui vasi Greci, spesso abbinata all'immagine di Penelope.
I popoli antichi oltre al telaio con pesi usavano telai orizzontali, a terra, dove la tensione dei fili d'ordito veniva ottenuta con il tiraggio tra il subbio anteriore e quello posteriore. Questa tipologia di telaio, solamente un po' raffinata, continuò ad essere utilizzata per millenni, dagli Egizi e dai Romani. Nel medioevo il telaio verticale continua ad essere utilizzato per il confezionamento degli arazzi, e nel1250 fu dotato per la prima volta di pedale.
La costruzione dei telai diviene sempre più accurata, fino a permettere nel rinascimento la pruduzione di manufatti complessi e raffinati. La tessitura diviene un'arte, grazie anche all'arrivo della seta dallaCina, fiorisce la produzione di tessuti pregiati come raso, broccato, damasco, velluto.
Nel 1787 per la prima volta viene applicato il motore a vapore per muovere un telaio: nasce il telaio meccanico. Nel 1790 Joseph-Marie Jacquard, francese, inventa il telaio jacquard dove una scheda perforata comanda il movimento dei licci permettendo l'esecuzione di disegni molto complessi con il lavoro di un solo tessitore.

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